Conclusasi con successo anche la 14eesima edizione della London Fashion Week Men’s SS 20. Un’edizione ispirata all’ecletticità e la diversità che da sempre caratterizza non solo Londra, ma la moda inglese.
La campagna ‘This is London’ ha catturato perfettamente lo spirito delle collezioni in passerella. Quaranta i brand in calendario che hanno dato vita alla London Fashion Week Men’s SS’20. Un calendario breve, solo 3 giorni, ma intenso.
Non delude le aspettative Craig Green. Tre volte vincitore del premio Miglior Designer Moda Uomo. Una collezione che esplora il concetto di pelle: da membrana che ci mette in contatto con il mondo e che ci protegge, a simbolo esoterico. Colori primari, bianco e nero scandiscono i look. Linee morbide si alternano all’oversize nei completi. Outift trapuntati e spessi lasciano spazio a top e pantaloni vedo-non vedo.

Una London Fashion Week da ricordare per A-Cold-Wall. Infatti, nel giorno della sfilata, Samuel Ross è stato annunciato come il vincitore del BFC/GQ Fashion Fund. Un premio in denaro di £ 150.000 per agevolare lo sviluppo e la crescita del brand. Una collezione ispirata ai colori dei materiali da costruzione quali cemento, argilla e terracotta. Lo stilista dimostra come capi basic siano blocchi di partenza per costruire look più elevati. Felpe con cappuccio, pantaloni della tuta e parka si mescolano e vengono presentati in una veste sofisticata.

La London Fashion Week Men’s non è completa senza una dose di sartorialità. Per la stagione SS 20 ci pensa E.Tautz che fa sfilare bermuda e camicie dai colori fruttati e sgargianti. Molto bianco, pantaloni e giacche morbide completano la collezione.

Infine vanno memzionati Kiko Kostadinov, Nicholas Daley e Charles Jeffrey Loverboy. Questi i nomi emergenti di stagione in stagione. Il primo ha fatto sfilare look ispirati ai fantini e al film La Favorita. Outfit sportivi si alternano a completi sartoriali dalle stampe vistose.

Nicholas Daley, invece, si ispira ai colori, alle silhouette e alla musica jazz americana.

Chiude questa carrellata Charles Jeffrey Loverboy e la sua collezione punk anni ’70 e pop primi anni ’80.
