Il 31 gennaio 2019 alle 11 di sera il Regno Unito è ufficialmente uscito dall’Unione Europea. La Brexit è avvenuta dopo molti ritardi ed un contestatissimo referendum nel giugno 2016. In questo arco di tempo il sistema moda non è stato a guardare. Anzi, si è fatto sentire a chiare lettere. Infatti, a partire dal British Fashion Council fino alle collezioni presentate alla London Fashion Week, gli addetti ai lavori fanno pressione affinchè i futuri accordi commerciali non danneggino il settore e l’economia.L’agitazione anti-Brexit è cominciata lo scorso febbraio, durante le sfilate A/I ’19. La prima scadenza dell’uscita dalla UE era fissata per fine marzo 2019. Burberry e House of Holland sono stati i portabandiera della speranza di una Brexit ‘morbida’.
BURBERRY
Riccardo Tisci ha fatto sfilare infatti una collezione co-ed, uomo/donna, patriottica ma dal mood internazionale. Sia i look street-casual che quelli più classici e raffinati hanno sottolineato quanto il Regno Unito sia non solo parte della UE, ma quanto benefici anche dalle influenze del resto del mondo. I trench ed i check di Burberry, infatti, sono riconoscibili ovunque, grazie alla passata apertura del paese verso l’estero, sia economicamente che culturalmente.
A scongiurare una futura divisione, simbolicamente, il pubblico ha assistito alla sfilata in due ambienti opposti. Metà è stata fatta sedere negli spartani spazi di cemento del museo Tate Modern, l’altra metà in un set di elegante legno con tanto di divani e cuscini.
HOUSE OF HOLLAND
Anche Henry Holland ha voluto mettere l’accento su quanto sia importante essere cittadini del mondo. E lo ha fatto ‘letteralmente’.
Infatti, lo slogan ‘International Citizen‘ campeggiava sia sullo sfondo della passerella che su alcune felpe. Inoltre, tutta la collezione ha mixato check, denim con stampe e riferimenti orientali e caraibici.
L’ansia da Brexit continua
Anche durante le sfilate P/E’20 dello scorso settembre e quelle A/I ’20 di gennaio 2020. L’uscita dall’UE fu spostata al 31 ottobre 2019 e poi definitavemente a fine gennaio di quest’anno.
Durante la prima, Matty Bovan si è distinto con la collezione ‘Speranza e Paura‘ dai patchwork e dalle silhouette estreme. Una visione e un sentimento negativo della possibile catastrofe che si cela dietro l’angolo.
Infine, le sfilate della LFWM, la prima Fashion Week post-Brexit, hanno avuto in comune la stessa ispirazione. Guardare al proprio passato personale per proiettarsi al futuro con coraggio ed energia. Vedremo cosa andrà in passerella durante l’imminente LFW – dal 14 al 17 febbraio- e quale sarà il mood del momento.