Nella puntata di martedì 13 settembre, per la trasmissione “Sempre più in forma green” firmata RID 96.8, ho intervistato la storica dell’arte Gina Ingrassia.
Un incontro davvero stimolante, volto al rispetto di tutte le specie animali e vegetali che ci circondano.
Presso la Casina delle civette situata a Villa Torlonia, è allestita fino a fine ottobre la mostra “Biodiversità a Roma”: 32 scatti e 11 dipinti per un racconto inedito alla scoperta degli animali e degli ecosistemi che contraddistinguono la città; aree protette, ville storiche, aree archeologiche, fiumi e specchi d’acqua. L’esposizione è curata da Gina Ingrassia, e promossa da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, realizzata da Pandion ed. & Inmaginacon il patrocinio della Lipu/BirdLife Italia.
L’ obbiettivo della mostra è quello di fornire indicazioni sulla distribuzione delle varie specie animali, le loro abitudini e il loro ruolo all’interno dell’ecosistema urbano al fine di trasmettere una maggiore consapevolezza a noi umani che abitiamo questi ambienti insieme a loro.
Ma vediamo ora cosa ho scoperto durante l’intervista!
Raccontaci qualcosa in più sulla mostra “Biodiversità a Roma”
Penso che sia per noi un grande privilegio poter parlare di bellezza e di arte in una città come Roma, che è la Capitale della cultura e della biodiversità, come l’ha definita anche Bruno Cignini, che ha realizzato le foto esposte all’interno della mostra.
La mostra è stata prorogata di un mese, per noi è stata una notizia incredibile… ha avuto tantissimo successo, anche durante l’estate. Terminerà infatti a fine ottobre, così anche chi non è riuscito a visitarla, potrà farlo adesso. Consiglio anche di partecipare ai corsi che accompagnano la mostra, organizzati con il sostegno della LIPU.
Come ci si può prenotare ai Laboratori?
Ci si può prenotare entrando nel sito del Comune di Roma, Sovrintendenza Capitolina della Casina delle Civette, lì si trova il numero di telefono al quale prenotarsi.
Vuoi parlarci della novità in ambito di biodiversità?
Tra le tante notizie brutte del periodo, questa bella novità è passata quasi in secondo piano, è quindi giusto riproporla: recentemente la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi è entrata a tutti gli effetti nella nostra Costituzione, sono gli Articoli 9 e 41 ad ospitare questa dicitura.
Diventa così un Diritto, godere di un ambiente naturale, sano e tutelarlo nel migliore dei modi.
Quando mi hanno chiamato per curare questa mostra, io che mi occupo solitamente di mostre d’arte, ho potuto capire e osservare da vicino come poter veicolare determinati messaggi.
Ed è stato difficile?
Arte e natura dialogano in maniera armoniosa da anni, siamo noi ad averne rovinato il rapporto.
Raccontaci la vita di una curatrice d’arte.
È una vita bella. Ho il privilegio di fare il lavoro che amo, quindi è quasi una missione. Quando ho completato gli studi in Storia dell’Arte, ho scoperto che mi piaceva raccontarla l’arte. C’erano due possibilità: diventare insegnante oppure raccontarla fornendo dei viaggi attraverso le mostre, e alla fine ho scelto questa seconda strada.
Ma quindi di cosa si occupa esattamente una curatrice? Hai qualche aneddoto da raccontare?
Una curatrice deve trasformare dei contenuti in qualcosa che tu puoi leggere e percorrere con gli occhi, visivamente ma anche con il cuore. Deve quindi trasformare il materiale che ha a disposizione in qualcosa che sia coerente da un punto di vista scientifico ma che desti anche meraviglia. Chi esce da una mostra deve aver voglia, successivamente, di scoprire ancora di più rispetto a ciò che ha appena visto.
Questa mostra nello specifico è molto particolare, perché le pareti della Casina della civette sono delle vetrate, quindi si vede attraverso. Lo spazio è molto piccolo ma, come dico anche ai visitatori, la mostra non termina negli spazi interni… continua tutto intorno, la villa e la natura ne fanno parte.
Quello che noi facciamo all’interno della dipendenza delle civette è solo quello di dirvi ciò che dovete osservare fuori e invitarvi ad andare a cercarlo.
Quando si deve allestire la mostra, la sede non è mai casuale, si sceglie un luogo adatto sia per i materiali sia per creare la suggestione desiderata.
Chi sono coloro che hanno reso possibile la mostra?
Sono tantissime le partnership e le collaborazioni.
“Da soli si va più veloce ma insieme si va più lontano”
A partire dalla Sovrintendenza Capitolina che ha compreso da subito l’importanza del progetto e ci ha messo a disposizione quei meravigliosi spazi espositivi. E poi i miei compagni di viaggio: Bruno Cignini, il curatore scientifico della mostra; Eva Villa, che ha realizzato gli acquerelli. Alessandro Troisi, della Pandion Ed., perché questa mostra diventerà un libro.
A questo punto parlaci del libro.
Bruno Cignini è uno dei massimi esperti di biodiversità a Roma; insegna all’Università ma è oltre a questo è un uomo di immensa cultura e grande amante della natura. Ha fatto centinaia e centinaia di fotografie, tanto che è stato complesso selezionarne solo alcune per la mostra. Abbiamo deciso così di farne un libro, un censimento di tutta la biodiversità a Roma, sia da un punto di vista faunistico che di flora. Un vademecum che insegna dove e come trovare le specie animali.
Vuoi ringraziare qualcuno?
Oltre a quelli già citati, voglio ringraziare Zetema, che si è occupato della comunicazione per il Comune di Roma, e poi i nostri Partner tecnici e non solo: Città del Sole, che ci ha offerto dei Laboratori meravigliosi, abbiamo fatto addirittura lo Yoga degli animali! Ringrazio anche il Presidente della LIPU, Danilo Selvaggi e Swarovski Optik Italia.
Dove ti possono trovare i nostri ascoltatori?
Potete trovarmi sia su Facebook che su Instagram al nome di “Ginaingrassiainmagina”.
Grazie Gina per essere stata mia ospite oggi, attendiamo con curiosità di leggere il libro sulla Biodiversità a Roma.