Milano innamorata delle maschere di Gucci e delle principesse arcobaleno di Byblos!

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E’ un viaggio. IL viaggio. Quello nel cuore della Milano Fashion Week. Nella prima giornata hanno sfilato Au Jour Le Jour, Alberto Zambelli, Ricostru, Byblos con i suoi colori eccentrici, Calcaterra, Arthur Arbesser, le ‘maschere’ di Gucci, Annakiki, Alberta Ferretti, N°21, Jil Sander e Moncler. Vi portiamo con noi per scoprire le bellezze della moda F/W 2019/20! 

AU JOUR LE JOUR “Everything is wrong“, tutto è sbagliato. La donna proposta da Mirko Fontana e Diego Marquez ribalta le convenzioni, sa cosa vuole ed è urban, cool, strong! Il denim fa da protagonista, si indossa con il lurex, con il metallic, con il rosa per apparire un po’ vamp. Ed è proprio questo colore, romantico per eccellenza, a sposare i dettagli, dalle scarpe XL a mo’ di Barbie, alla giacca maschile sovrapposta ad abiti minimal, con spacchi vertiginosi e scollature che osano. Lo show ha visto l’esclusiva performance di MYSS KETA, popstar della scena postmoderna, icona senza nome, senza volto e senza tempo di un’Italia contemporanea che canta un nuovo linguaggio metropolitano, proprio come le creazioni di Au Jour Le Jour. Do you like? 

ALBERTO ZAMBELLI Stucchi e magnifici affreschi ospitano la sfilata di Alberto Zambelli. Nella cornice del palazzo dell’Arengario entrano in scena donne sinuose, leggere, come immerse negli abissi. Il colore must, per l’appunto, è il verde marino, evocativo e accattivante, un riflesso dell’acqua. Le meduse si trasformano in organza, le alghe in chiffon. Le forme degli abiti si sgonfiano e si rigonfiano, si annodano su se stesse e giocano creando immagini da sogno. I movimenti vivi ricordano la danza di Pina Baush nella loro istintività e in tutta la loro naturalezza. Le forme predilette sono quelle a kimono, a matita e i drappeggi. Sfilano anche capi oversize dal taglio maschile, ma sempre leggiadri e con movimenti ondosi. 

RICOSTRU Sulla passerella sfila la celebrazione delle menti femminili. La donna ‘avatar’, uscita dalla science fiction, indossa materiali tech, pelli leggere, anti vento e waterproof. Le forme kimono si trovano sui completi e sulle giacche oversize dal colore eccentrico. Sotto gli abiti vanno le sneakers, anche se la mise è da sera, luccicante e iperfemminile. La gonna a matita slancia la silhouette e accoglie la giacca in satin, gli shorts, invece, sono in pelle e si portano col mini dress. Urban, future, top! 

BYBLOS Un viaggio onirico, tra stampe psichedeliche, pellicce colorful sintetiche, stivali calza con intrecci geometrici e completi tecnici anti freddo. Le modelle somigliano a moderne principesse arcobaleno che vivono tra i ghiacciai, i cui tipici colori vengono declinati sugli abiti con il mood della sostenibilità. Le bottiglie di plastica riciclata, infatti, si trasformano in cristalli, faux fur e eco duck. Voluto fortemente il dettaglio sporty, soprattutto in vista della collaborazione di Byblos con Nike. Il filo conduttore di questo defilé è l’amore per il pianeta, sicuramente apprezzatissimo da un pubblico che ama sempre più i brand dal cuore green. 

CALCATERRA Amelia Earhart e le sue attraversate in solitaria dell’Oceano Atlantico sono la fonte di ispirazione per questa collezione f/w 19/20. Si notano esplosioni di volumi, a volte esagerati, a volte minimal. Le tuniche sono sovrapposte agli abiti, le giacche XXXL sposano i mini dress, i bermuda giocano con la giacca lunga e luccicante, le gambe del pantalone si scoppiano, una shorts, l’altra long. La palette va dal cacao al bronzo, dal verde foresta a quello vitaminico. La collezione include l’uomo, ma senza tracciare una linea ben precisa, i look, infatti, sono quasi identici, anzi, alle volte si invertono. 

ARTHUR ARBESSER Il colore gioca un ruolo essenziale in questa collezione, con campiture generose e grandi riempimenti. I toni sono pieni e avvolgenti, le nuance vanno dal bianco al cacao, dall’azzurro al lilla corposo. Stampe d’archivio e geometrie sperimentali percorrono tessuti fluidi e cotoni lisci con complessi jacquard realizzati in collaborazione con il marchio tessile viennese Backhausen. Le linee sono armoniche, precise, con stampe rigorose a tratti anche cozy, come i melograni e i frutti rossi, tipici del calore di casa. Si apprezzano gli orli ondeggianti, le piume sul decoltè e le camicie bicolore, a tratti quasi circensi. 

GUCCI Attendevamo con ansia lo show Gucci. Ed era proprio come lo avevamo immaginato: eccezionale, attuale, strong. Alessandro Michele porta in scena la personalità, quella che ognuno di noi ha dietro ogni maschera che indossa. Il suo è uno sguardo oltre le apparenze, oltre quelle coperture sul volto che sanno di oro e metallo. In passerella completi dalle linee ampie, camicie a righe, maxi cravatte come nei film americani degli anni ’90;  e poi pantaloni a sbuffo dalla vita altissima ed evanescenti bluse di seta con rouches e richiami barocchi. L’elemento forte è dato dalle borchie appuntite, dai crocifissi, dai manicotti e dai dettagli animalier. Le sovrapposizioni occupano certamente un ruolo essenziale, soprattutto quando si tratta di abiti lavoratissimi, preziosi, e calze in pizzo arancio. Amatissimi i trench, le tute unisex e i motivi pied-de-poule. 

ANNAKIKI La femminilità vista da una nuova prospettiva. Anna Yang, designer cinese di Annakiki, vuole allontanarsi dalla catalogazione sociale e lo fa partendo dal nome della collezione: Embrace Imperfection. I guanti lunghi color cielo si indossano sotto la camicia dal taglio maschile, con la slogan skirt plissettata. I cappotti di lana morbida sono sculture lungo le braccia; gli abiti, invece, romantici e passionali, di un eccezionale rosso vivo. L’esplorazione incontra la sperimentazione materica, cifra caratteristica della stilista, attraverso volant su vinile, superfici traslucide abbinate a tessuti felpati, denim rivestito di gocce specchianti. Ritornano anche le asimmetrie, i contrasti tra linee morbide e tagli decisi, l’alternanza tra forme avvolgenti e vestibilità ampie. Imperfezioni percorrono i tessuti, resi irregolari attraverso fori e dettagli tridimensionali ricamati a mano, mentre stampe animalier riprendono l’idea di una bellezza non artificiale.

ALBERTA FERRETTI La collezione reinterpreta i codici della sensualità anni Ottanta, tra tessuti lamé, pizzi, stivaletti e gioielli a finitura dorata. Non più lunghi abiti in chiffon, ma completi maschili in tessuti lamé, cappelli a tesa larga, giacche con le spalline rinforzate e frange, jeans boyfriend total white, montoni corti con applicazioni patchwork, stivaletti bassi in stile camperos, scolli a cuore, blazer color piombo e maglieria monospalla con applicazioni glitterate. Bella Hadid è stata la protagonista della sfilata di Alberta Ferretti per l’autunno inverno 2019-2020 e ha riassunto con i suoi capi il messaggio del catwalk, sia in una versione by day sia in una by night. Spicca l’allure da cavallerizza in total white, o con accenni al grigio e al rosa pallido. Promosso il grey denim, strong, con top monospalla luccicanti, impreziositi da rouches vistose. Voto: 10! 

N° 21 Come la protagonista della pellicola di Brian De Palma Dressed to kill, le donne, sotto un abito ladylike di faille drappeggiato, nascondono una guaina di latex ‘assassina’. I cappotti realizzati in tessuto maschile si indossano scesi sulle spalle grazie a una zip posteriore. Coprono piccoli reggiseni di maglia e gonne tailleur con il fondo tagliato a vivo. I trench si trasformano grazie a innesti di tessuto dorato o si ibridano con altri trench. I pizzi vengono plasmati come ragnatele, i ricami sono applicati con apparente casualità, persino le paillettes sono stropicciate per conferire un’idea di vissuto oppure ricamate tridimensionalmente a formare ramage floreali.

JIL SANDER Una collezione dedita alle linee morbide, ai cappotti sartoriali flaring e agli abiti con orli profondi. Tante le sfumature che rendono omaggio alla natura, dal camoscio al giallo uovo, dal salvia al pistacchio. I camicioni lunghi vanno sui pantapalazzo, gli scolli sono a V e quasi casti. Si respira inoltre un pizzico di Oriente, grazie alle maniche lunghe e larghe, ai pantaloni ampi e agli obi in vita sul cappotto. 

MONCLER  Oggi, con Moncler, i Magazzini Raccordati della Stazione Centrale di Milano sono tante piccole gallerie d’arte, dove trovano posto le installazioni con cui il brand presenta i progetti dei tanti designer del progetto Moncler Genius. Remo Ruffini ha cambiato le regole del gioco: il progetto si concretizza nell’arrivo nei negozi, ogni mese, di una collezione disegnata da un diverso creativo. Le collezioni sono firmate, tra gli altri, da Pierpaolo Piccioli & Liya Kebede, Sergio Zambon e Veronica Leoni, Sandro Mandrino, Simone Rocha, Craig Green, Matthew Williams di 1017 ALYX 9SM, Richard Quinn e Poldo Dog Couture.

Ramona Mondi