Il tripudio del vintage nella collaborazione di Gucci con Adidas. Da Milano Fashion Week anche lo stile gotico e dark, abiti scultorei ed il grande ritorno del bustier. Scopriamo le tendenze viste in passerella. Milano Fashion Week

Milano Fashion Week - FW 2022 2023
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Si chiude oggi la settimana della moda milanese, che passa adesso il testimone a Paris Fashion Week. Il weekend della moda è stato denso di appuntamenti: primo fra tutti il ritorno in calendario di Gucci che ha presentato la sua collaborazione con Adidas. Una sfilata quasi tutta composta da outfit maschili, ma che cambia un po’ le carte in tavola rispetto a ciò a cui siamo abituati in fatto di stile. Alessandro Michele non rinuncia al suo grande amore per il vintage, ma questa volta lo fa mettendo in piano lo sportswear. In ogni caso rimane una domanda: dove sono gli abiti da donna?

E parlando di grandi assenze: dove sono finite le stampe da Dolce&Gabbana?

Al top è Donatella Versace che ci conquista con la sua donna super confident e sensuale. Scopriamo i trend vista in passerella durante Milano Fashion Week.

Un film di Tim Burton

Punk, gotico, dark, rock, lugubre e misterioso: il mondo burtoniano approda a Milano Fashion Week contaminando il mood in passerella. A cominciare da Aniya Records, con una sfilata decisamente New Punk dai tocchi gotici. L’outfit da noi selezionato è composto da bustier in pelle con lacci e fluttuanti maniche in tulle con balze. Come completare il look? Servono rossetto nero, occhiali scuri e pantaloni skinny in pelle. Han Kjobenhavn porta in passerella la sua sposa cadavere con tanto di velo nero e maxi gonna in taffettà; mentre Philosophy approccia lo stile in versione vittoriana con inserti punk come la pelle e le catene argento. Potrebbe essere antagonista di un film della saga di Batman la donna di Tokyo James, con una jumpsuit cortissima ed aderente, con profonda scollatura a V, zip (tipica dei costumi da superhero) e lunghe frange. Trussardi mixa lo stile gotico ad uno scollo a barca rinascimentale, in un abito total black in pelle portato con stivali al ginocchio.

Strizzate in un corsetto

La corsetteria è uno dei trend più visti in questa edizione di Milano Fashion Week. In primis da Versace, dove il bustier è l’elemento chiave dell’intera collezione. Le rigide stecche fanno il design geometrico di ogni outift con silhouette slim che mettono in risalto le curve. Da Gucci l’estetica anni ‘70 di Adidas assume i connotati di un bustino ottocentesco, in un mix originale ed avanguardistico nella sua essenza retro. Elisabetta Franchi lo mantiene, invece, classico e sensuale: un capo lingerie indossabile in un rosso acceso dal tessuto satinato. Il bustier diventa un inserto bronze che arricchisce un abito basic nel look proposto da Sportmax.

Tutto ciò che luccica

Che siano dettagli o l’intero tessuto l’importante è brillare. Ritornano le applicazioni con ricami: da Etro un motivo Paisley crystal decora le maniche della giacca oversize; mentre Elisabetta Franchi pone una pioggia di gioielli applicati alla trasparenza dell’abito in tulle con balze. Applicazioni galattiche anche da MSGM, con una cascata di stelle sul completo sartoriale. Pioggia di glitter e cristalli anche nella mantella total black di Tod’s.

Il top è “top” se è crop

Il crop top si è insediato nei nostri guardaroba e non ha intenzione di passare fra gli “out”. Non è più concepito come un capo teen, anzi, la nuova visione dell’eleganza lo vuole come parte integrante del completo sartoriale. In chiave più boho casual, come da Etro, può essere un capo di maglieria dall’effetto sdrucito. La tuta in lana con decoro uncinetto Gucci è una rielaborazione del classico sportswear Adidas a cui è data una connotazione più romantica, ma pur sempre urban. Missoni riduce ancor più le lunghezze optando per la bralette che, a contrasto, si sposa ad un kimono in lana lungo. In questo caso, anche l’ombelico rimane scoperto con la scelta di abbinare il pantalone a vita bassa: non per tutte, ma a qualcuna piacerà il revival dei primi duemila. Elegantissimo, scultoreo e sofisticato il crop top concepito da Versace: effetto pelle nuda, a punta e con stecche per riprendere il filone della corsetteria.

Stratificare ed ancora stratificare

Disordine organizzato. Il multi layer è una pratica dello styling che da sempre vive in passerella. Abbasso al minimalismo: Dsquared2 lo eleva all’ennesima potenza in un mix di flanella a quadri grunge, denim, stampe peruviane, pelle rivoltata, pelliccia e monili. Etro ci riporta sempre ad un viaggio tribale dove fondere l’animalier, i decori paisley, frange e lunghe nappine che attraversano il busto. Alexandra Moura stratifica leggings, abito e felpa oversize in un outfit very millennial che ama lo streetstyle e lo sportswear.

It bag del giorno: Gucci Bamboo 1947

Uno degli intramontabili classici vintage di Gucci, la borsa top handle Bamboo 1947 con i suoi manici in bambù che la caratterizzano. La pelle color crema è in struzzo, con chiusura in bambù. Si può indossare con due diverse tracolle, ma il must è la guitar strap.

Pelliccia o non pelliccia?

Noi diciamo: basta che non siano vere. Ma non tutti i brand hanno intrapreso il percorso ambientalista/animalista. Lo ha fatto di sicuro Gucci, che già dal 2016 ha interrotto la produzione di pellicce provenienti da animali a favore di quelle sintetiche. Ed è proprio con una maxi fur in giallo mostarda che si apre il fashion show. Dolce&Gabbana fa della pelliccia un capo possente, che letteralmente travolge la donna con le sue spalle super-extra-mega-giant-voluminose. Decisamente più moderata la visione di Giorgio Armani che porta in passerella una pelliccia bicolor classica, di media lunghezza ed evergreen. MSGM con la pelliccia fa proprio tutto: capospalla, gonna e stivali.

Silhouette scultoree

Siamo noi ad adattarci all’abito e non viceversa… quantomeno in questo caso. Invasione aliena da Han Kjobenhavn: un bodysuit con collant bianco, dal quale si sviluppa il gigantesco volume delle spalle arricciate che copre perfino il capo dell’indossatrice. Naturalmente non parliamo di un capo indossabile, bensì di una visione artistica… magari ideale per un videoclip musicale. Più wearable è invece il minidress in vinile di Dolce&Gabbana con spalle arricciate imponenti.

Purple rain: è un momento Very Very Peri

Secondo la superstizione i musicisti non devono indossare il viola: la regola si estende anche al pubblico quando si tratta di andare a teatro. Il viola è proprio escluso, proibito, vietato perché porta sfortuna. Ma questo è l’anno del Very Peri, quindi “chissenefrega”. Gonna midi jacquard, camicia in cotone con maniche a palloncino e borsa top handle: tutto in viola, tutto firmato Elisabetta Franchi. Un altro esempio di viola in passerella è quello satinato di Alexandra Moura con una jumpsuit dai dettagli plissè sulle spalle. Viola glitterato per MSGM con un top asimmetrico e pantaloni cargo straight leg. Scivola morbido l’abito asimmetrico midi con spacco di Sportmax, ricoperto di cristalli tono su tono. Il pezzo forte è comunque Versace, che ha presentato la migliore collezione durante questa settimana della moda a nostro parere. Un minidress con corsetto, abbinato a giacca oversize ed altissimi cuissards in vinile effetto second skin.