A London Fashion Week il ritorno di Mark Fast ed il romanticismo di Bora Aksu

Parte con il turbo la London Fashion Week A/I 19. Scopriamo le sfilate della prima giornata della manifestazione.
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Esordio con il  botto per la London Fashion Week A/I 19. Un’edizione all’insegna della sostenibilità, inclusività e creatività livello globale. Infatti, dall’International Fashion Showcase alle passerelle, la London Fashion Week A/I 19 , dà spazio a stilisti emergenti e non. 52 sfilate, 31 presentazioni e 17 eventi animeranno la capitale del Regno Unito fino a martedì 19 Febbraio.

Dopo la giornata di giovedì 14, dedicata ad eventi di apertura, si entra nel vivo venerdì 15 con le sfilate e le presentazioni. Un primo giorno eccezionale, con collezioni di livello. vediamo il meglio della giornata di apertura.

La sfilata che apre tutta la kermesse è quella di Mark Fast. Assente per parecchie stagioni, Mark Fast ritorna alla London Fashion Week A/I con una collezione che unisce passato e futuro. Specialista nella maglieria, Mark Fast e il suo team hanno creato una tecnica che permette la creazione di un tessuto senza cuciture. Il risultato è una maglia che fascia il corpo in una sensuale silhouette, declinata in un mix di colori pastello e vivaci. I look si ispirano a Hollywood e alle dive degli anni ’40 e ’50.

A seguire, e di segno opposto, la collezione di Jamie Wei Huang, immersa nella contemporaneità. Capi oversized e multilayer, spiccano per la precisione delle linee ed il mix di tessuti. Il denim con il check e la maglieria con il lurex creano un equilibrio tra mood casual e sportivo.

Simile la sensibilità della collezione di Asai, i cui look sono comodi e avvolgenti. Colori chiari e terra caratterizzano una collezione ispirata all’Inghilterra rurale e aristocratica. I tessuti vanno dalla maglieria a lavorazioni intricate, segno distintivo di Asai, conosciuto per il suo Hot Wok Top. 

Ma la London Fashion Week A/I 19 non è solo modernità e trend. Questa prima giornata ha avuto anche un tocco di romanticismo e femminismo grazie a Bora Aksu. Lo stilista di origine turca, veterano delle passerelle, ha fatto sfilare una collezione ispirata all’astronauta russa Valentina Tereshkova. I look si muovono tra maglieria dai colori primari, simbolo delle umili origini della Tereshkova, e iridescenti abiti in tulle e organza, la sua vita da astronauta.

Infine Ryan Lo aggiunge quel pizzico di irriverenza, tipico delle sfilate londinesi, con una passerella che vede alternare look da Lolita punk giapponese, abiti e silhouette vittoriane e donne bon ton anni ’50.

Una prima giornata entusiasmante quindi che fa sperare bene per le prossime a venire.