Volumi spettacolari, outfit wild ed ispirazioni dall’estremo oriente: è Paris Haute Couture!

Paris Haute Couture Autunno/Inverno 2019 2020
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Si è conclusa la settimana parigina all’insegna della massima eleganza con la rassegna Paris Haute Couture. Opere d’arte in movimento, sotto l’occhio critico degli esperti del settore e delle star con gambe accavallate sui front row, da Naomi a Nicole Kidman… tanto per citarne qualcuna.

L’Haute Couture è ormai il territorio in cui si fa moda al 100%: non parliamo delle vaste produzioni e dei trend del pret-a-porter. Questi sono i sogni che rivedremo esposti al MET sui quali vi è impressa l’essenza dell’arte contemporanea. Qui, c’è “l’indossabile”, così come il “contemplabile”, ovvero ciò che difficilmente si potrebbe prestare ad un evento di Gala o un red carpet… ma ciò non esclude che tali abiti “estremi” non siano perfetti per chi fa spettacolo. Lady Gaga docet. Per raccontarvi di ciò che è successo durante questo intenso calendario di seta, lustrini e ricami intricati, abbiamo stilato una lista di cinque mood affrontati dai designer in passerella.

WILD

Benvenuti nella giungla dell’alta moda, fra i ruggiti dei felini ed i colori della savana. Il motivo animalier, nonostante sia parecchio aggressivo, si sposa bene anche con la Couture. Iniziamo da Dundas, un designer di cui rimpiangiamo i tempi d’oro con Roberto Cavalli, che accosta al tigrato un abito in seta trasparente, incrociato sul collo con una gonna dalle fluttuanti sovrapposizioni. Nel vedo/non vedo, una calza a rete larga dall’essenza rock. Jean Paul Gaultier ci propone, invece, un maculato arricchito dal bling dei lustrini, il cui styling prevede anche dei lunghi guanti in pelle color cuoio ed un bustino cage che imprigiona la silhouette, in pieno stile Gaultier. Ma se dovessimo stabilire chi ha fatto la scelta più raffinata, non potremmo che menzionare Zuhair Murad. Il suo motivo maculato ha una base più chiara e meno calda, che rende più fresco l’animalier. La scollatura a V profonda è sensuale ma raffinata, con una cinta in vita dalla quale si sviluppa l’ampio plissé della gonna. Un pezzo che valorizza il corpo femminile al 100%.

FORME SPETTACOLARI

Veniamo, adesso, alle espressioni di massima creatività presentate durante Paris Haute Couture per la prossima stagione invernale. Giambattista Valli, la cui collezione per H&M è fra le più attese del momento, ancora una volta fa letteralmente annegare le sue modelle in un oceano di tulle azzurro. La sua non è una sfilata, ma una vera e propria esposizione dove spicca il suo romanticismo surrealista. Iris Van Herpen, per questa collezione, ha collaborato con lo scultore americano Anthony Hove. Con una serie di abiti composti da curve che si espandono e si contraggono, viene introdotto il tema Omniverse. Nelle ultime due uscite ali roteanti di alluminio e piume per un effetto scenografico assicurato: vera arte da indossare. La collezione autunno inverno 2020 segna il debutto di Daniel Roseberry come direttore creativo di Schiaparelli. E chi sarebbe questo sconosciuto? Forse noi non sapevamo quale fosse il suo nome, ma in realtà è lui che si aggira da più di dieci anni fra i backstage di Thom Browne. La sua sposa, appena sveglia sul letto, è avvolta da nuvole di seta bianca in omaggio al mondo onirico di Freud.

TOTAL BLACK

Col nero vai sempre sul sicuro. È senz’altro il colore più quotato in fatto di eleganza. Dove sta la difficoltà? È difficile stupire con il total black, perché può diventare minimal, banale e “già visto” in un lampo. Noi abbiamo apprezzato moltissimo l’outfit tribal di Antonio Riva con una blusa crop drappeggiata in seta trasparente ed una gonna fluida a vita alta. Dove sta la peculiarità? Tutta nello styling! Una maxi cintura con stampa cocco in vita che riprende il chocker del medesimo materiale. Sandalo dorato, piercing, set di anelli etnici e multi bangles. Ed ecco spiegata la formula magica per un look Ethnic Chic che funziona anche durante gli eventi più glamour. Da Chanel, invece, tira un’altra aria. È il debutto di Virginie Viard a Paris Haute Couture, dove presenta la sua prima collezione di Alta Moda dopo la triste dipartita di Karl Lagerfeld. La libreria usata come scenografia è ispirata a quella dell’appartamento di Coco Chanel su Rue Cambon. Riprendendo in pieno lo stile che contraddistingue questo colosso della moda, la Viard lavora sul completo in tweed con un completo gonna e giacca che si illumina col suo filato metallizzato. La giacca ha scollo a barca, multi pocket e bottoni camelia. La gonna lunga, in pieno stile anni ’90, si porta con mocassino basso in vernice. Il nero è anche un colore portante della collezione presentata da Dior a Paris Haute Couture. Maria Grazia Chiuri non ci fa sentire la mancanza della Giacca Bar o della classica silhouette a clessidra, ma ciò che ha colpito la nostra attenzione è uno splendido gown dress con bustino trasparente, scollo ascuore, cintura in velluto e velo di tulle a rete. Una vedova allegra?

OUTFIT ETEREI

Nella sfilata presentata da Armani Privè a Paris Haute Couture c’è una sorta di scissione: da un lato una donna estremamente sensuale, con seno in mostra, scollature esagerate e pvc trasparente iper contemporaneo. Dall’altra, una donna posata e romantica accompagnata da tenui rosa ballerina o chiarissimi menta. Iniziamo così la nostra rassegna dei look eterei, con un abito fluido a cui è sovrapposto un sottile tulle brillante e che scende morbido dal seno. Per Luisa Beccaria non è una novità quella di portare in passerella abiti straordinariamente romantici e sognanti. La sua sposa indossa una corona di rose, con un abito retrò che risulta davvero senza tempo. Etereo si, ma anche spettacolare e tridimensionale è il look di Ralph & Russo con volant in tulle su un tubino rosa nude trasparente ornato da ricami floreali delicati.

ESTREMO ORIENTE:

Accade spesso che l’estetica dell’estremo oriente ispiri i designer occidentali. Cina e Giappone sono terre di sete pregiate, decori regali, silhouette kimono e motivi esotici. Da Elie Saab va in scena uno spaccato di nobiltà, con kimono dalle decorazioni opulente, arricchiti da dettagli gioiello tridimensionali, piume e decori floreali astratti. Anche Guo Pei ci porta a corte, precisamente a Versailles, con una sfilata in pieno stile Marie Antoinette che però non sfugge a lunghe traversate fino al Giappone, con un kimono meticolosamente decorato, che evidenza busto e fianchi e si allarga rigido sopra il ginocchio. Pier Paolo Piccioli per Valentino, invece, fa sosta in un giardino zen con incantevoli stampe floreali. Ispirati all’estremo oriente sono anche i copri capi della collezione, che ricordano la storica locandina della Turandot di Puccini.