L’addio di Jean Paul Gaultier al mondo della moda: fra Haute Couture, riciclo, Boy George e star internazionali

L’iconico designer Jean Paul Gaultier annuncia il ritiro con una sfilata evento durante il calendario di Paris Haute Couture
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Cos’altro potevamo chiedere a Jean Paul Gaultier dopo aver scritto un capitolo fondamentale della storia di moda e costume? Suo è l’iconico corsetto con reggiseno a cono indossato da Madonna durante il Blond Ambition Tour; suoi i costumi inquietanti indossati da Marilyn Manson.

Ha vestito Lady Gaga, Kylie Minogue o Rihanna, per citarne alcune. Ben cinquant’anni di onorata carriera che si concludono con una grande sfilata evento che riassume l’essenza della sua vision fatta di irriverenza, stile androgino, pop, erotismo e gioia. Jean Paul Gaultier ci lascia con un messaggio cruciale: “Penso che la moda debba cambiare. Ci sono troppi abiti e troppi abiti che non servono a nulla. Non gettateli, riciclateli. Un bell’abito è quello che vive”. 

L’ultima collezione di Jean Paul Gaultier

Al Theatre du Chalet di Parigi, hanno sfilato circa duecento creazioni, accompagnate dalla voce di Boy George che intona anche un’evocativa Back to Black. Tantissime le superstar presenti, gli amici di sempre: Simon LeBon, Amanda Lear, Carla Bruni, Mika, le sorelle Hadid e Paris Jackson, per citarne alcune.

L’idea del riciclo, attraversa l’intera collezione. Oggi è una promessa che facciamo nei confronti dell’ambiente, all’epoca del primo fashion show di Jean Paul Gaultier era una necessità data dalla mancanza di budget: “All’inizio della mia carriera, riciclavo tutto perché non avevo denaro. Quindi prendevo jeans, tessuti camouflage e mi divertivo con quelli, con ciò che avevo. Adesso ho fatto la stessa cosa con la mia Haute Couture!”. Dunque, accade che dei guanti diventano gli elementi tridimensionali di un minidress in rete o che biker jacket e cravatte diventano materia prima per gonne e jumpsuit. Cinture che si trasformano in leather skirt, abbinate ad una maglia le cui applicazioni in catena tracciano la forma di un seno femminile. Super erotic! Tanti anche i look androgini, come quello in foto da guerriero/amazzone metropolitano in denim. Un ensemble che non trova collocazione temporale, essendo epico nella narrazione che suggerisce ed audace anche rispetto alla contemporaneità. Non può mancare il corpetto iconico, unico e riconoscibile fra mille. Lo stesso corpetto che visualizziamo in automatico quando sentiamo il nome di Madonna.

On The Runway

Tanti personaggi noti sfilano in passerella per l’addio di Jean Paul Gaultier. A cominciare dalla pin up Dita Von Teese, per la quale è stato concepito un outfit veramente ad hoc. Un bustier retrò in rosa nude, composto da cinture e stretto alla vita. Per Gigi Hadid, la rievocazione di un altro look iconico, quello ispirato al mondo nautico, con righe e pantaloni a zampa di elefante… ovviamente con vita super bassa, come si usava all’epoca!

Amanda Lear, musa di Salvador Dalì, in uno scintillante capo di maglieria… e con solo quello addosso! Teatrale e mozzafiato l’uscita di Winnie Harlow, una vera dea. Questo è ciò che si può definire un outfit alchemico: trasmutare in bello ciò che in passato ci ha fatti soffrire, come la patologia della vitiligine che ha reso la modella una vittima di bullismo in giovane età. Peace, love and Paris Jackson: per la figlia del King Of Pop, un outfit squisitamente hippy, perfettamente in linea con l’essenza free spirit della giovane modella. Bella Hadid, sempre al top: per lei, un nude look con inserti in pizzo a contrasto.

Questo solo un assaggio di tutto ciò che di incredibile abbiamo visto in passerella il 22 Gennaio. Una celebrazione, una festa, un messaggio importante. Un grazie sentito al grande artista Jean Paul Gaultier , capace di farci sognare come pochi.

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