È certamente inusuale avere ben venti vincitori per un premio. Anche se si tratta dei Fashion Awards. Inusuale anche che siano solo suddivisi in quattro categorie. Ma il 2020 è stato un anno fuori dal comune e come annunciato il BFC ha rinnovato il format dei premi. Infatti, i Fashion Awards 2020 hanno voluto mettere in luce marchi e creativi che si sono distinti per aver apportato cambiamenti positivi all’interno e all’esterno del fashion system. Più che vincitori assoluti, quindi, modelli da imitare e seguire. Andiamo ad esplorare le quattro categorie e i relativi nominativi.
Comunità
Questa categoria premia l’impatto che la moda ha sulla comunità intorno ad essa durante la pandemia. Inoltre, premia il ruolo che l’artigianalità ha nel sostenere l’economia locale. I nomi più conosciuti sono Chanel e Michael Harpen.

Il marchio francese ha stanziato fondo per attività di beneficienza nel Regno Unito e nel resto del mondo durante la pandemia. Oltre a sostenere la produzione di PPE. Michael Halpern ha dedicato la sua ultima collezione alle donne ‘in prima linea‘ durante la pandemia oltre a produrre PPE.

Persone
Questa categoria dei Fashion Awards 2020 riconosce chi ha promosso un posto di lavoro egualitario, diverso e positivo. A partire dagli uffici stile, alle forniture fino allo staff nei negozi. Spiccano due nomi su tutti. Partiamo dalla stilista Prya Ahluwalia, finalista dell’ulitrmo premio LVMH, e uno dei nomi più interessanti della London Fashion Week Men nelle ultime due stagioni.

Segue Edward Enninful, direttore di Vogue UK. Ambedue si sono distinti per il ruolo pro-attivo nel movimento Black Lives Matter e per aver spinto al cambiamento nella loro azienda.

Ambiente e Creatività
Infine, le due categorie dei Fashion Awards non solo vanno a braccetto ma hanno anche i nomi più conosciuti da tutti. Partiamo dalla categoria ambiente. Lo scorso febbraio abbiamo dedicato un lungo articolo all’ecosostenibiltà durante la London Fashion Week. Anya Hindmarch, Christopher Raeburn, Gabriela Hearst e Stella McCartney sono stati premiati come i migliori esempi di brand che producono in maniera sostenibile.

Per la categoria creatività, invece, spiccano la collaborazione tra Miuccia Prada e Raf Simons e le presentazioni di Jonathan Anderson – sfilata in scatola e sfilata sulla parete.
