L’arte invade la città: “Io è te”

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Di Ivano Rocco Montrone

L’arte invade la città: “Io è te”

A Milano dal 24 settembre 2014 l’arte ha invaso le strade ed è diventata “urban”.

Milano – 31 opere di arte contemporanea hanno abbandonato i musei, le gallerie e i luoghi usuali dell’arte per scendere in città e circondare l’osservatore. È la mostra milanese Io è te di TenderToArt, a cura di Francesca Alfano Miglietti, che coinvolge 18 artisti contemporanei internazionali (Franko B, Letizia Battaglia, Valerio Berruti, Matteo Carassale, Janieta Eyre, Cesare Fullone, Branko Jankovic, Francesco Jodice, Gilivanka Kedzior & Barbara Friedman, Shai Ignatz, Antonio Marras, Sebastiano Mauri, Roman Opalka, Qasim Riza Shaheen, Annalisa Riva, Manuel Vason e Paolo Ventura).

La nuova idea di mostra, sembra quasi rifarsi al proverbio “Se la montagna non va a Maometto, Maometto va alla montagna” e così le opere d’arte si mescolano con i segni e le comunicazioni visive del paesaggio urbano, riprodotte su manifesti murali si offrono allo sguardo frettoloso e distratto del passante.

Tutti gli artisti hanno accettato che il loro lavoro venisse riprodotto su un manifesto e affisso per le strade della città, esposto alle intemperie e allo sguardo di tutti, in un ribaltamento della consueta relazione tra opera e osservatore. Ritratti, icone, personaggi secondari: opere che incontreranno i passanti consapevoli e quelli distratti, finché gli agenti atmosferici le consumeranno per lasciar spazio ad altre forme di comunicazione. L’arte diventa così compagna di strada, fugge dalle gallerie e dai musei per entrare in contatto con le persone nella loro quotidianità, sorprendente come un incontro occasionale. Fino a quando esce fuori dal campo visivo, riconsegnata all’indifferenza.

“IOèTE è una collezione di immagini che non si dimenticano – afferma la curatrice – Il tentativo sarà quello di tenere la narrazione sospesa in quella situazione unica e non riproducibile in cui si assorbe un evento, o un’esperienza, senza saperne esplicitare gli effetti, senza stabilire e quantificare il cambiamento, senza percepire il punto di partenza e dunque senza poter dare conto dell’arrivo: l’arte incontrata per strada, nella curiosità, nel turbamento di illusioni che cadono senza avvetirne ancora il peso, nell’annuncio della vita, nel desiderio ancora da scoprire.”

A raccontare questi cortocircuiti urbani saranno immagini e testi sul blog tendertoart.com, dove è possibile vedere la mappa delle opere in città, e sui social con l’hashtag ufficiale #ioéte.

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Ph: Andrea Sartoki

Arte-Cultura