Digital London Fashion Week Giugno 2020. Tra Luci e Ombre.

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Occhi puntati sulla prima Digital London Fashion Week Giugno 2020. Non solo perchè al debutto nel regno Unito, ma sopratutto perchè fa da apripista al resto delle settimane della moda globali. Un lancio riuscito a metà, secondo noi frutto della velocità con cui la piattaforma è andata online.

Infatti, il format ed i contenuti sono stati messi insieme nel bel mezzo della pandemia con i limiti che la quarantena ha imposto ai singoli e alle aziende. Questo significa che andando avanti le prossime ‘fashion week’, sia di Londra che nel resto del mondo, avranno molta più  libertà di esecuzione già da adesso con l’allentamento delle restrizioni. Un mese fa, quando la Digital London Fashion Week è stata lanciata, non si sapeva molto. Moda uomo e donna unificate e collezioni senza stagione erano le parole chiave. Ma vediamo cosa è andato ‘in passerella’ durante la Digital London Fashion Week Giugno 2020.

Stephen Jones

Come immagine di apertura abbiamo scelto la digital influncer noonoori che indossa una creazione del modista Stephen Jones. Non solo rappresenta questa settimana della moda virtuale ma è anche stata la presentazione più accattivante e creativa di tutto il calendario. Nel breve video, vediamo i prototipi della collezione P/E’21 in bianco, indossati poi nella versione finita da noonoouri. Un fashion film che cattura la bellezza delle creazione di Jones e offre un’esperienza creativa e diversa dalle  presentazioni. Di solito non postiamo video delle collezioni, ma questa merita davvero.

Digital London Fashion Week: il rovescio della medaglia

Difficile, da qui in poi, mostrarvi con precisione il resto delle collezioni della Digital London Fashion Week Giugno 2020. La piattaforma è semplice da navigare e ricca di contenuti. Ma la tempistica dell’evento mostra i suoi limiti. Tranne qualche eccezione, nessun brand è riuscito a mettere in produzione le nuove collezioni, ne tantomeno a scattare i lookbook. Questo risulta nella maggior parte delle collezioni presentate sotto forma di bozzetti e moodbard in versione video. Oppure, come nella maggior parte dei casi, film che mostrano l’ispirazione di una collezione, senza poterla mostrare. Tanta ammirazione per sforzo di produrre questi contenuti ma dopo un paio di visioni, passa la voglia di guardare immagini astratte e colonne sonore post-moderne. 

Marques ‘ Almeida – reM’Ade

Interessante è il caso di Marques ‘ Almeida e del progetto reM’Ade. Il duo di stilisti portoghesi, infatti, ha lavorato e prodotto in Portogallo durante la pandemia e ciò gli ha dato un vantaggio.

Infatti, il Portogallo ha allentato la quarantena i primi di maggio, premettendo al marchio di produrre la capsule collection, scattare le foto e creare anche un video che ne mostra tutta la storia.

Chiave di reM’Ade è l’utilizzo di ‘avanzi di magazzino’ delle scorse stagioni, la collaborazione con artigiani locali e sopratutto la produzione è legata agli ordini che arriveranno. Tutto ciò riduce, se non elimina, ogni spreco e fa di questa collezione un ottimo esempio di sostenibilità

Preen By Thornton Bregazzi – Seasonless

Sulla stessa onda creativa Preen By Thornton Bregazzi con la collezione ‘Seasonless 2020. Abiti che mantengono lo stile del brand ma senza stagionalità, creati con materiali sostenibili certificati, riciclati o in giacenza da tempo in magazzino.

Questi sono, secondo noi, i miglioricontenuti da un punto di vista creativo, editoriale e commerciale. Ma la piattaforma della Digital London Fashion Week Giugno 2020 contiene anche molte interviste e conversazioni con stilisti ed addetti ai lavori, oltre a dirette e raccolta di fondi che alcuni marchi hanno organizzato a sostegno del movimento Black Lives Matter. Sicuramente l’edizione di settembre sarà più ricca di contenuti di valore. Tanto di cappello però al BFC per aver messo insieme questa prima Digital Fashion Week a sostegno del il sistema moda del Regno Unito.

Dario Bentivegna